Dalle note di copertina dell’album:

Tracks

La musica da film è un genere musicale che appartiene ad ogni tipo di pubblico. Grazie a questa universalità esso ha rappresentato in passato (specialmente nel musical)) un patrimonio musicale ideale a cui attingere per quei musicisti che fanno della rielaborazione e dell’improvvisazione i caratteri specifici della loro espressione artistica: il jazz quindi, che con queste musiche ha stabilito un filo diretto naturale assimilandole come parte della sua stessa essenza. Questo rapporto è andato col tempo esaurendosi per una certa tendenza del jazz recente a ricercare in se stesso i caratteri e le energie per esprimersi.

Questo ha provocato inevitabilmente a parer nostro, un impoverimento compositivo (non sempre un improvvisatore è un buon compositore) avendo perso l’apporto dei grandi musicisti che scrivono per il musical e il cinema. Il tentativo del Movie Jazz Quartet intende richiamare l’attenzione sulla peculiarità di un grande brano di musica, che è quella di rivivere in un'altra veste sostenuto dalla forza della sua struttura armonica e melodica, consentendo all’improvvisatore di esprimere al massimo le sue potenzialità. Nell’approccio con questi brani, abbiamo volutamente cercato di non riprodurre il sound della loro veste originale, usando i suoni come un elemento didascalico che ne ricorda in qualche modo l’atmosfera. Il resto è improvvisazione e le possibilità che questi brani offrono sono grandi e aggiungerei inesplorate. La musica da film, quella dei grandi compositori, ha il potere di superare nel momento in cui lo rappresenta, l’evento stesso per cui è stata composta e che nello stesso tempo ne è la ragione della sua esistenza. Questa straordinaria relazione fa della musica da film una creazione che recupera spesso quegli elementi di onestà e sincerità che caratterizzano la vera arte.

Carlo Cittadini